Sto con te!

Esserci, stare, sostare nel tempo sospeso della nascita e dei primi mesi

Nel 2023 ho avuto la grande opportunità di scrivere un libro con Ilaria Magrinelli, educatrice con esperienza pluridecennale nell’accompagnamento e nel sostegno delle coppie che si apprestano ad intraprendere l’avventura di avere un figlio.

Per me è stata l’opportunità di realizzare un sogno che avevo da bambina: quello di scrivere un libro.

Sto con te! è nato in anni di confronti con Ilaria, dove, in diversi giorni, a volte per più volte al giorno ci siamo ripetute l’importanza, nei primi tempi da genitori, di stare.

Riporto di seguito l’introduzione, scritta a quattro mani con Ilaria, del libro.

Diventare genitori, essere genitori, fare i genitori.
Da sempre il mondo della genitorialità è contenuto in verbi “attivi” che in qualche modo sottolineano quell’agire necessario che sta alla base della genitorialità.
E di libri preziosi su questo argomento ne abbiamo letti e incontrati chissà quanti. Per questo quando abbiamo pensato a questo libro, ci è subito stato chiaro che la prospettiva sarebbe stata diversa.
Da qualche anno, negli incontri dal vivo con i genitori e sui social, con le parole o con i nostri scritti, abbiamo spostato il focus sullo “stare”.
Lo stare da genitori.
Quel luogo di immobilità feconda che inizia in gravidanza e prosegue nei primi trimestri dopo la nascita, che racchiude e sintetizza l’essenza profonda della genitorialità.
Diventare genitori significa ESSERCI, STARE, SOSTARE.
Lo stare ha come ulteriore declinazione il SOSTARE (con questa parola ora giocheremo un po’ con maiuscole e minuscole per far emergere ulteriori significati).


SOSTA-RE.
Questo stare non è per sempre. È una sosta, tanto necessaria quanto temporanea, che poi prevede un movimento che in certi momenti della vita diverrà quasi corsa.
SOS-tare.
Abbiamo voluto scendere alle radici della genitorialità per lasciare ai futuri genitori e non, un aiuto, un piccolo salvagente, per il cuore e per la coppia.
Perché chi ben si radica, meglio prosegue, indipendentemente da come poi evolva la nostra storia di genitorialità.
SO-stare.
Desideriamo sottolineare come questo stare, fermarci, soffermarci sia una competenza che il genitore attiva in modo spesso inconsapevole. È un sapere, forse antico, che ha il sapore del focalizzarsi, prendersi tempo, rallentare, a tratti fermarsi. E come ogni competenza può non essere immediata (quante volte siamo caduti imparando a camminare?). Può risultare faticosa, richiederci impegno e dedizione. Per questo speriamo che le parole che incontrerete in queste pagine vi aiutino a ritrovare il senso e il significato di questo tempo che appare, a tratti, sospeso. Un tempo lento e denso, dissonante rispetto al tempo frenetico che, abitualmente, abitiamo.
Avere un perché è essenziale per trovare un proprio come.
“Ci stai?” è infatti quello che ci viene richiesto fin dai primi momenti dell’attesa.
“Sto con te!” è la risposta di chi accetta di vivere la grande avventura della genitorialità.


STO con te!

In primis è uno “STARE” in “prima persona singolare. Chiama in causa proprio me come mamma, proprio te come papà, come singoli, prima che come coppia.
Sto CON TE!
Non è uno stare generico. Ognuno di noi, come mamma e come papà, instaura una relazione unica con ciascun figlio. È un rivolgerci personale, che tiene conto dell’altro protagonista della relazione.
Sto con te è una discesa.
Un approfondimento. Uno spazio di parole che può trasformarsi in uno spazio per i genitori. Non solo. L’abbiamo pensato anche per chi a questi genitori sta accanto, in quel posto che è per pochi, consapevoli di quanto questo “stare vicini” possa fare la differenza.
Ci abbiamo inserito racconti e parole che possono dare luce alle giornate più buie. Abbiamo indagato i bisogni di chi nasce: bambini, mamme e papà, famiglie allargate. Abbiamo usato la lente dello stare per scendere in profondità, in quegli inizi spesso complessi, ma necessari.

Ci auguriamo che qui possiate stare bene,
buona lettura
Alice e Ilaria